Ho chiesto al sole
di scaldarmi meno,
alle stelle di non brillare,
al vento
di placare il suo impeto.
Ho chiesto alla terra
di modificare
la sua orbita e
al tempo di contrarsi.
Ho continuato a dissetarmi
con la bocca rivolta
verso il cielo,
pur sperando
che piovesse meno.
Ho tagliato le spine
dalle rose innevate,
ho seminato nel deserto,
ho accorciato i capelli,
ho costretto un leone
a mangiare erba,
ho levigato pavimenti
per camminare scalzo.
Ho chiesto
al mio corpo
di non sudare,
al cervello di non
pensare, al cuore
di rallentare.
Poi stanco e
disperato,
ti ho donato
la mia vita,
ma non te ne sei
nemmeno accorta,
ero ormai
solo una vertigine.